Chi mi segue lo sa: amo la campagna. La campagna è la mia dimensione perfetta per la primavera e l’autunno. Passare i weekend in campagna mi rallegra, mi rasserena, mi fa stare bene. E’ così che qualche settima fa ho avuto il piacere di partecipare al blog tour organizzato dalla Provincia di Pavia che ci ha portato a Vigevano e in Lomellina.
VIGEVANO
A due passi da Milano, Vigevano è una piccola perla che si contraddistingue per la sua stupenda piazza Ducale, costruita per volere di Ludovico il Moro in soli due anni, tra il 1492 ed il 1494 come anticamera del castello divenuto residenza ducale. La vista più spettacolare è quella che si gode dalla torre del Bramante sulla quale consiglio vivamente di salire. Dall’ingresso della torre si accede al Castello Sforzesco un complesso di edifici costituito oltre che dalla torre anche da tre grandi scuderie, un corpo con loggiato detto falconiera, un ponte con loggia, l’edificio principale, due corpi ottocenteschi, il grande edificio della strada sopraelevata coperta che è estremamente suggestiva. Al primo piano del castello ha sede il Museo Internazionale della Calzatura in quanto Vigevano è molto nota per l’industria calzaturiera. Interessante e divertente, accorpa calzature storiche così come alcune più moderne realizzate per i maggiori stilisti, da Manolo Blahnik a Jimmy Choo, insomma un sogno per la maggior parte delle donne.
Nella piccola cittadina si susseguono negozietti e baretti che catturano la mia attenzione, tra questi la colazione da Pane, Paletta e Forchetta ha certamente aiutato il mio risveglio addolcendo la levataccia! Come si legge sul loro sito, avevano un sogno: “proporre a Vigevano un “concept” innovativo di panificio artigiano con caffetteria, gastronomia e pasticceria, tutto rigorosamente fatto artigianalmente all’interno del locale. Dopo aver compiuto piccoli viaggi all’estero hanno ricreato un piccolo angolo d’Europa, al passo con i tempi, così il 7 Maggio 2011 nasce “PALA, PALETTA e FORCHETTA”.
Danno grandissima importanza al rispetto della materia prima. Non utilizzano grano transgenico, conservanti, miglioratori chimici, strutto o oli derivati. Scelgono di produrre prodotti “salutistici” con sale di mothia integrale a ridotto contenuto di sodio; olio tassativamente extra vergine d’oliva che arriva dai migliori frantoi italiani; la mozzarella è stata scelta tra un infinità di proposte proprio perchè deve sciogliersi, “filare”, e rimanere bianca nella maniera giusta. La besciamella che fanno non è preparata con burro, ma solo con olio, il fritto è croccante e asciutto perché in realtà è fatto in un forno innovativo in cui non si utilizzano i condimenti…quindi niente olio e niente burro. Super healthy!
Proprio come si intuisce dal nome, la “PALA” è quella del fornaio e del pizzaiolo che usano per sfornare panini, pizze, focacce, grissini di ogni tipo, crackers e molto altro. ”PALETTA” è l’attrezzo con cui si tagliano e servono torte soffici, crostate, brioches e qualunque creazione di pasticceria accompagnata da una curata caffetteria; “FORCHETTA” con cui si degustano i tanti piatti di gastronomia d’asporto o se si preferisce da assaporare tranquillamente seduti nel bistrò. Insomma un luogo dinamico, polifunzionale a tutto tondo che si modifica e reinventa a seconda delle ore della giornata offrendo anche, il Venerdì e il Sabato, la possibilità di fermarsi a cena. Io bevo un ottimo cappuccio e assaporo una brioche alla crema bella fragrante. Che bontà!
La location è ben curata, adoro la carta da parati con le cornici, è perfetto il grande bancone tutto trasparente in cui si susseguono le loro moltissime proposte. Approvatissimo.
TENUTA SAN GIOVANNI
Il nostro tour blog continua lasciando Vigevano e dirigendoci in aperta campagna, la pianeggiante Lomellina caratterizzata dalle infinite risaie con la loro classica nebbiolina, gli uccelli e le stradine sterrate.
Ci dirigiamo verso la magnifica Tenuta San Giovanni a Olevano di Lomellina. Dalla stradina da cui arriviamo non si vede praticamente niente ma una volta entrati rimaniamo a bocca aperta per la grandezza e bellezza del luogo. Oltre che affermata azienda agricola, è anche uno spazio eventi per cerimonie, matrimoni, congressi e feste private.
Gli edifici che compongono la tenuta risalgono al seicento e all’ottocento e mantengono ancora la struttura originaria e le caratteristiche di semplicità e ruralità tipiche delle cascine lombarde, aggiungendo un giusto tocco di eleganza dato dal recente raffinato restauro.
La “padrona di casa” Cristiana Sartori, è l’anima della tenuta. Estremamente appassionata riesce a trasmettere a chiunque il suo entusiasmo per la sua attività.
Cristiana ci guida in una gita in bicicletta tra le sue risaie rigorosamente Bio dove ci racconta il processo di crescita e produzione del riso spiegandoci delle rotazioni colturali e dei sovesci invernali, attività che in Lomellina erano perse da tempo.
Impariamo che esiste il riso nero di Lomellina e che ci sono delle piccoline piantine che infestano i canali pur essendo tanto carine!
Rientriamo in tenuta per sederci a tavola e gustare per l’appunto il riso! Ma prima tutti in cucina a conoscere lo Chef Angelo e imparare qualcuno dei suoi segreti.
Assaggiamo riso nero di Lomellina con verdure e sentore di curry e foglia di basilico fritta, riso Carnaroli con zucchine trombetta, zucchina fritta con ripieno di zucchina e formaggio.
Per concludere una buonissima panna cotta con riduzione alla rosa rugosa, squisita e dei dolcetti preparati dallo Chef Angelo, verrebbe voglia di mangiare 10 ma è ora di andare, il Castello di Sartirana ci attende!
CASTELLO DI SARTIRANA
Il Castello di Sartirana è sede dal 1980 delle collezioni del Centro Studi della Lomellina. Dal 1993 sede della Fondazione Sartirana Arte. L’edificio risale all’ultimo quarto del XIV secolo e si caratterizza per una possente torre cilindrica e un cortile interno ricoperto di edera e con le pareti dipinte di rosso che portano a un parco magnifico.
Il Castello ospita nelle sale del piano terreno e del piano nobile, a rotazione, collezioni di pittura, scultura, grafica, fotografia, ceramica, argenti domestici, gioielli d’artista e vetri di Murano. Ma soprattutto collezioni di moda (femminile e maschile) dei più grandi couturier da Valentino a Fendi, da Versace a Raffaella Curiel e molti altri, tutto rigorosamente vintage e stupendo.
Il Signor Forni, presidente della Fondazione ci guida alla scoperta di pezzi unici che lui conosce uno a uno e descrive con precisione come se fossero tutti suoi “figli”, la passione per questa collezione trapela proprio dalle sue parole.
Accanto al Castello visitiamo la Pila, un complesso costituito da grandi sale, con volta a botte e a crociera che erano destinate alla custodia delle granaglie dopo la mietitura – le pareti, sia al piano terreno che al primo piano portano ancora, dipinti a tempera, i livelli ed i pesi relativi del riso accumulato. Il nome pila deriva da “pilatura” del riso, ossia la pulitura del riso dai rivestimenti esterni, infatti in queste sale si realizzava la scortecciatura del chicco, che veniva separato dalla “pula”, poi passato in uno speciale macchinario e lucidato. Il ciclo della pilatura rimase attivo fino alla fine degli anni ’60.
Oggigiorno gli edifici ospitano una mostra permanente di Ken Scott e ogni autunno la mostra dedicata all’Antiquariato e al Tessile, mentre nel resto dell’anno sono utilizzati per incontri musicali e teatrali o per mostre temporanee.
Un grazie speciali agli organizzatori di questo interessante blog tour che mi ha fatto scoprire una realtà che non conoscevo e che ho trovato splendida. Consiglio a tutti una gita in Lomellina alla scoperta di questa terra così vicina alla città e così ricca di proposte!