Chilometro dopo Chilometro passiamo il confine ed entriamo in Mississippi, la patria del Blues! Ci fermiamo un paio di giorni nella cittadina di Clarksdale attratte dalla possibilità di dormire in una ex piantagione ma non nella parte dei padroni bensì nelle baracche degli schiavi! Ora starete pensando “oddio che schifo” e invece vi ricrederete subito. Lo Shack Up Inn ci accoglie tra lamiere, vecchi furgoncini e un misto generale di vintage che crea quell’atmosfera particolare che ti fa pensare di essere in un film. Il nostro “shack” ci piace tantissimo, magnifico il copriletto nonna style, le assi di legno scricchiolanti, la mini tv che non va, il lavandino e la vasca da bagno super vintage e poi anche la veranda con la classica sedia a dondolo, super!
Ci rilassiamo, beviamo una birra nella hall che è anche palcoscenico di numerosi concerti e rinomato ristorante e poi andiamo in centro per cena: pizza! Scegliamo uno dei pochi posticini di Clarksdale che sembra abbastanza animato, è la serata dei quiz. Nei tavoli le persone sono divise in squadre e giocane a una sorta di Sarabanda cercando di indovinare i pezzi dopo aver ascoltato le prime note. Dopo cena ci spostiamo al Ground Zero, locale di Blues di proprietà di Morgan Freeman che scopriamo essere un assiduo frequentatore e altri due personaggi locali, tutti grandi amanti della musica del Delta del Mississippi. Questo è un locale vero, tipico della zona, a volte ospita grandi nomi ma spesso le gig a cui si assiste sono di musicisti della zona, estremamente autentici e piacevolissimi. Beviamo una birra mentre Leo Bud Welch, fantastico ottantenne, si scatena. A performance terminata impossibile non acquistare il suo cd, scambiare due parole e fare una bella foto ricordo che nelle ore successive spopolerà su Facebook 😉 Ci divertiamo chiacchierando con dei ragazzi neozelandesi e un omone texano proprietario di un ranch di mucche mentre la birra scorre a fiumi anche una volta rientrati allo Shack Up Inn.
Il giorno dopo andiamo in esplorazione a Clarksdale dove facciamo colazione da Yazoo Pass, moderno locale con un bel tavolone comune nella parte di ingresso e tanti altri tavoli “american diner style” e divani con tavolini. Tutti sono estremamente sorridenti e gentili, ordiniamo yogurt con granola e frutti di bosco e un muffin gigante da condividere oltre a dell’ottimo caffè americano. Sbirciamo e vediamo un invitante buffet di verdure fresche e dei bei panini che vengono serviti agli altri tavoli. Ci rilassiamo e chiacchieriamo con i commensali al tavolone tra cui il fantastico Stan Street, artista newyorkese che si è trasferito in Mississippi da alcuni anni. Stan è sia musicista che proprietario della Galleria Hambone proprio a Clarksdale. Dopo colazione lo seguiamo nella Galleria dove ci mostra i suoi dipinti e ci racconta un po’ della sua vita, usciamo con un dipinto a testa e vari cd ma soprattutto con un nuovo amico, estremamente gentile e disponibile che ci ha già invitato a tornare a trovarlo come sue ospiti a Clarksdale, noi chiaramente ricambiamo l’invito e fra qualche mese dovrebbe proprio venire in Italia, che bellezza questi rapporti genuini!
Continuiamo la nostra giornata perdendoci tra le distese di grano e decidiamo di attraversare il grande fiume per sconfinare in Arkansas. Ci ritroviamo in un paesino fantasma e andiamo in un parco naturale da cui ammiriamo il fiume, il caldo è torrido e dopo poco torniamo in macchina in direzione del Moon Lake, Mississippi, laghetto a forma di mezza luna con una serie di villette che lo contorniano.
Al rientro ci godiamo un’altra birretta nel nostro nuovo shack, diverso da quello della sera prima e rivolto proprio verso il tramonto, che spettacolo! Alla sera ceniamo al Rust, il rinomato ristorante all’interno del Shack Up Inn. Scegliamo un sandwich con tofu grigliato e un risotto con pesce gatto. Entrambi gustosissimi, ben serviti e presentati.
Per questa seconda serata scegliamo un altro juke joint, il Red’s. Il locale sembra il seminterrato di casa di un accumulatore seriale, c’è di tutto! L’atmosfera è quella famigliare in cui tutti si conoscono e si frequentano da anni ma poi ci sono sempre delle persone di passaggio, come noi, che vengono accolte al meglio e integrate all’interno della serata. Ci godiamo la performance di quest’altro “vecchio” musicista Blues, Robert “Bilbo” Walker, famoso per il fatto che indossa sempre una parrucca stravagante e nonostante l’età è più arzillo di tutti noi, incredibile!
Il giorno successivo dopo un pranzo/ colazione in un classico diner per strada ripartiamo in direzione Natchez. Questa piccola cittadina è costellata di bassi edifici storici e negozietti di antiquariato. Bellissima la passeggiata nel piccolo parco che si affaccia sul fiume Mississippi da cui godere degli splendidi tramonti. Ci fermiamo per cena da Pigs Out Inn dove assaggiamo le classiche barbeque ribs southern style. Trattasi di costolette di maiale fatte marinare a lungo e cotte in modo che si formi una croccante crosticina esterna ma che l’interno resti decisamente morbido e spennellate con una salsa agrodolce tipica. Sinceramente non sono il mio piatto preferito, troppo poco cotte, le classiche costine alla griglia italiane mi piacciono decisamente di più ma erano da assaggiare!
Dopo aver soggiornato nelle baracche dei lavoratori delle piantagioni a Natchez optiamo invece per la villa coloniale dei padroni di una piantagione e così scegliamo la Brandon Hall Plantation dove una splendida stanza con mobilio antico e caminetto ci aspetta insieme allo sfarzo generale dell’intera casa. La padrona di casa è originaria di Lafayette, Louisiana e così insieme a lei ripercorriamo il nostro viaggio raccontandole le nostre avventure. La tenuta è immensa, attorniata da un parco splendido, ci sentiamo come delle principesse e ci godiamo appieno questo momento. La colazione è servita a noi insieme agli altri ospiti da un gentilissimo governante in una sala addobbata a perfezione, le uova con i pancakes e il bacon sono una delizia! Ripartiamo da questo paradiso lasciandoci alle spalle il Mississippi, il nostro viaggione è agli sgoccioli ma non è ancora finito!
To be continued..
For some pics: Photo courtesy of Ana Kurjacki and Nicoletta Longo
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