Estate 2013 – Il fascino asiatico – parte 4

Dopo due ore di viaggio allucinante sulla fast boat che dalle Gili ci riporta a Bali, eccoci su un furgoncino con il nostro driver che ci porta a Ubud. Su e giù tra strade disconnesse e giungla arriviamo nella capitale culturale di Bali, regno di artisti e gente che viene a cercare se stessa.. sul filone della bella Julia in Mangia, Prega, Ama insomma. Passaggio veloce per la via principale del centro e poi alla ricerca del nostro alloggio, il Villa Lumbung. Un po’ fuori dal centro, immerso totalmente nella giungla, che splendore quando arriviamo! Due soli cottage, la casa principale dei proprietari, un’altra struttura dove fare colazione e rilassarsi e una bella piscina. Relax totale. E cottage stupendo: tutto nuovissimo, tutto curato nei dettagli. Unica cosa: il cottage disposto sui due piani ha porte con chiavi e lucchetti al piano terra, mentre la scala per accedere al secondo piano, non solo non ha chiavi e lucchetti, non ha proprio la porta! Tutto questo fa molto avventura ma quando di notte senti strani rumori e un gatto ti salta sul letto non fa così ridere!

Mangiamo il classico Nasi Goreng che ci viene preparato dalla proprietaria e poi via alla scoperta del centro di Ubud e dei suoi negozietti, pomeriggio shopping. Compriamo delle marmellatine di frutta esotica e restiamo direttamente fuori per cena, andiamo da Biah Biah. Posticino molto semplice e spartano con tantissime cameriere iper sorridenti, soliti piatti tipici balinesi e un conto che fa ridere: 3 euro a testa!

Rientriamo in albergo per un lungo riposo e il giorno dopo ci svegliamo di buon ora per goderci una fantastica colazione fatta di tantissima frutta fresca, pancakes e waffles alla banana e cocco. Buono!

Ci incamminiamo poi verso le risaie, magnifiche. Proprio come trovarsi di colpo in un altro mondo, un’altra epoca, lontano da tutto. Le baracchette degli artisti che vendono i loro quadri sono sparse qua e là, ci si ferma a guardarli e a fare acquisti lungo il sentiero che taglia i campi. Eccoci che arriviamo in questo baretto costruito su una sorta di palafitta che si affaccia sulle risaie, il posto ideale per gustare un succo di frutta fresca e riposarsi un attimo.

Continuiamo la nostra passeggiata che ci porta in centro a Ubud. Ci fermiamo per pranzo in un ristorantino frequentato da indonesiani in cui si può gustare una particolare specialità, il baby gulig, ovvero il maialino. Gusto un po’ particolare ma almeno diverso dal solito Nasi Goreng!

Continuiamo a camminare verso la foresta delle scimmie che si trova dalla parte opposta. Questi animaletti sono proprio antipatici! Saltano addosso ai turisti per rubare la qualsiasi, bisogna stare davvero attenti!

Ci rilassiamo un po’ in albergo e il proprietario ci propone di accompagnarci a vedere questo piccolo paesino popolato da aironi. Ogni giorno verso le 18 gli aironi volano verso il paesino e si appollaiano sugli alberi dove restano a dormire. Gli alberi diventano delle nuvole bianche, è uno spettacolo unico. Gli abitanti del posto si prendono grande cura di questi uccelli poichè si narra che quando, nell’antichità, avevano cercato di cacciarli, una grande sfortuna si era abbattuta su di loro. Chiaramente bisogna fare attenzione quando si passa sotto gli alberi per evitare le scagazzate degli aironi! Oltre a questo, siamo molto fortunati perché capitiamo nel bel mezzo di una cerimonia che ci regala uno spettacolo coloratissimo per i nostri occhi!

Ceniamo e andiamo ad assistere a uno spettacolo di danza tradizionale prima di rientrare in albergo.

Ultimo giorno a Bali: scegliamo di avventurarci verso uno dei grandi vulcani della zona nord est. Il nostro driver ci porta prima a visitare una sorta di “fattoria” in cui viene prodotto il famoso caffè di Bali, il più costoso al mondo. Praticamente un animaletto mangia i chicchi di caffè, poi quando gli espelle questi vengono puliti e tostati. Fa un po’ schifo da dire ma questo processo lo rende molto speciale. Non me la sono sentita di provarlo..

Continuiamo il nostro giro, il driver ci accompagna tra i paesini attorno al vulcano da cui si gode una vista pazzesca. Si vede ancora chiaramente la zona della colata lavica, tutto bruciato. La gente che vive in quest’area è rinomata per essere molto scontrosa e in effetti hanno delle facce meno sorridenti. Addirittura ci ferma la polizia alla quale il nostro driver passa una “mazzetta” per lasciarci andare senza problemi.

Sulla strada del rientro verso l’aeroporto, ci fermiamo a visitare un tempio un po’ diverso: praticamente qui vengono i credenti per l’equivalente della “confessione” cattolica. Questo atto di “depurazione dai peccati” avviene tramite il bagno in delle vasche d’acqua all’interno del tempio. Molto caratteristico.

Facciamo anche una breve sosta in un altro tempio all’interno della giungla, dove un bramino senza denti, che sembrava più un santone, ci intercetta e ci dà la sua benedizione facendoci pregare con lui e poi, alla fine, chiedendoci chiaramente un’offerta. Speriamo che porti bene va!

La nostra avventura a Bali è terminata.. ci attende Singapore! (to be continued..)

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